Cenni storici sul Corpo degli Zuavi ( 1830-1962)

La nascita del corpo

La formazione e l’organizzazione dei primi due battaglioni ebbe luogo il 1° ottobre 1830 sotto la responsabilità del Generale Clausel; nel 1832 vennero ridotti ad un battaglione su dieci compagnie.
L’ordinanza reale del 25 dicembre 1835 porta all’effettiva creazione del Corpo con due battaglioni su sei compagnie ciascuno. L’8 settembre 1841 il Corpo raggiungerà la forza di reggimento su tre battaglioni di cui ognuno composto da nove compagnie.
A partire dal 1841 in breve tempo il reggimento subì la completa francesizzazione degli effettivi di truppa essendo il personale degli Ufficiali e Sottufficiali già di esclusiva nazionalità Francese. Gli Zuavi raggiunsero la consacrazione nel corso della guerra di Crimea del 1854-1855 e della campagna d’Italia del 1859.
Il decreto del 13 febbraio 1852, successivo al colpo di stato del 1851, che elevò Luigi Napoleone Bonaparte, già presidente della seconda Repubblica, al rango di Imperatore, realizzò la ristrutturazione del Corpo secondo un progetto già previsto sotto la monarchia di Luigi Filippo. Furono creati tre reggimenti su tre battaglioni di nove compagnie.

Istituzione del Reggimento Zuavi della Guardia Imperiale

Con il decreto del 23 dicembre 1854, in riconoscimento del valore dimostrato, l’Imperatore Napoleone III incorporava nella Guardia Imperiale un nuovo reggimento di Zuavi, reclutando i suoi effettivi tra i migliori elementi presenti nei tre reggimenti di Zuavi di linea.
La bandiera di guerra fu consegnata al nuovo reggimento dal Generale Canrobert comandante del Corpo di spedizione francese in Crimea. Sulla bandiera furono iscritti i nomi delle grandi vittorie della Guardia Imperiale di Napoleone I; Marengo, Ulm, Iéna alle quali presto si aggiunsero quelle realmente combattute e vinte dal reggimento, ovvero Sébastopol, Magenta e Solferino.
Il Reggimento Zuavi della Guardia Imperiale divenne così una delle unità d’elite dell’Armata Francese, basato a Versailles, venne organizzato su due battaglioni di sette compagnie ciascuno.


Bandiera del Reggimento Zuavi della Guardia



L’impiego: campagne di Crimea e d’Italia

Dal 1830 e fino al 1962, anno dello scioglimento del Corpo, non ci sarà campagna o impegno militare francese che non vedrà l’impiego degli Zuavi, sempre nel ruolo di truppe d’elite con compiti di prima linea. In molte occasioni il loro carattere battagliero, spavaldo nonché individualista, unito a metodi di combattimento spesso al di fuori dei rigidi schemi regolamentari caratteristici dell’epoca, crearono in più di un’occasione un autentico disorientamento in chi ebbe modo di affrontarli, a cominciare dalle truppe Russe in Crimea e da quelle Austrungariche in Italia nel 1859.
Si può quindi senza dubbio affermare che gli Zuavi furono tra i primi esempi di moderne truppe d’assalto. La storiografia militare è piena di episodi che lo testimoniano. Basti citare la Crimea con la battaglia di Inkermann, dove il 2° Reggimento assieme ai Tiragliatori algerini (Turcos) giunse in soccorso delle truppe inglesi, o quella della Cernaia dove gli Zuavi operarono con i Bersaglieri italiani dando vita ad un rapporto di collaborazione ed amicizia che si rinnovò anche in Italia nel 1859. Per non parlare poi della battaglia dell’Alma ove si distinse il giovane colonnello Cler al comando del 2° Reggimento Zuavi, e della presa, dopo lungo assedio, del caposaldo Malakoff, a Sebastopoli, ad opera del 1° Reggimento e degli Zuavi della Guardia. Per le loro azioni in Crimea gli Zuavi furono unanimemente definiti “la migliore fanteria leggera del mondo”.
Per quanto riguarda poi la campagna d’Italia del 1859, da segnalare le battaglie di Palestro, Magenta, Melegnano e Solferino.
A Palestro i bersaglieri dell’Armata Sarda furono “salvati” dal provvidenziale arrivo in battaglia del 3° Reggimento Zuavi di linea, sollecitato sul campo da Re Vittorio Emanuele II, che per il suo ardimento nell’occasione venne omaggiato dagli Zuavi del grado onorario di Caporale del 3° Reggimento. La notizia di questo riconoscimento fu portata personalmente al Re la notte successiva alla battaglia da parte di un gruppo di Zuavi guidati da un loro Ufficiale che consegnò i gradi al Re che si era appena addormentato, tanto che in un primo momento ricevette seccato quell’insolita visita, per risultarne infine riconoscente e commosso. Da quel momento al 3° Reggimento Zuavi ogni sera al momento dell’appello veniva chiamato “il Caporale Vittorio Emanuele di Savoia” ed ogni volta il Sergente più anziano presente rispondeva “assente perché Re d’Italia”. La tradizione continuò fino al 9 gennaio 1878 quando il Sergente anziano di turno rispose commosso “il Caporale Vittorio Emanuele di Savoia è morto questa mattina”.
Dopo i fatti di Palestro il 3° Zuavi si guadagnò l’appellativo di “furia francese” e la sua bandiera, così come i suoi ufficiali, fu decorata con la medaglia al valor militare dell’Armata Sarda.
A Magenta ebbero modo di distinguersi gli Zuavi della Guardia, che assieme ai Granatieri del 3° Reggimento, da soli fronteggiarono, e alla fine sconfissero, grazie anche all’arrivo della Brigata Picard, forze austriache quattro volte superiori giungendo infine alla conquista dei ponti di Ponte Nuovo e Ponte Vecchio spianando così la strada all’arrivo delle altre truppe provenienti da Trecate, che ebbero così modo di dirigersi direttamente su Magenta. Questa fase della battaglia vide la perdita del Generale Cler mentre dava disposizioni ai suoi Zuavi di attaccare Ponte Vecchio.
L’eroismo dimostrato fu riconosciuto dal conferimento di ben 50 medaglie al valor militare, comprese anche quelle assegnate per la prima volta, nella storia dell’esercito francese a delle donne; la cantiniera Jeanne Marie Barbe del Reggimento Zuavi della Guardia ed Antoinette Trimoreau cantiniera al 2° Reggimento Zuavi che salvò l’aquila della bandiera del reggimento dopo che questa era stata colpita da una scarica di mitraglia.
Nella stessa giornata gli Zuavi del 2° Reggimento provenendo da nord di Magenta, con il 2° Corpo al comando di Mac Mahon, diedero l’assalto finale alla città conquistando la stazione ferroviaria prima e casa Giacobbe poi. La bandiera del reggimento fu decorata, a seguito della cattura di quella del 9° Reggimento di fanteria austriaco, con la Legion d’Onore.
Nello scontro relativo alla conquista di Melegnano fu protagonista il 1° Reggimento Zuavi che oltre ad accusare gravi perdite, circa un quarto dei propri effettivi, perse il proprio comandante il Colonnello Paulze d’Ivoy.
Infine a Solferino furono nuovamente protagonisti il 1° e il 2° Reggimento che conquistò l’abitato di Cavriana fino a giungere nella località di Madonna della Scoperta, ove il fronte francese si incontrava con quello delle truppe Sarde, impegnate a San Martino. Il Reggimento Zuavi della Guardia si impegnò direttamente su Solferino.


Crimea - battaglia dell’ Alma 20 settembre 1854


Campagna d’ Italia – battaglia di Magenta 4 giugno 1859



Gli Zuavi: estrazione e spirito

Aspetto degno di nota nella storia degli Zuavi fu quello della provenienza sociale. Infatti il personale dei vari reggimenti esprimeva un livello culturale decisamente superiore a quello degli altri reparti di fanteria. Non di rado tra i ranghi potevano trovarsi persino dei laureati o comunque uomini appartenenti a famiglie borghesi e questo non solo per quanto riguardava i ranghi degli ufficiali.
Riguardo a questi si ricorda come i migliori classificati alla Scuola Militare di Saint Cyr, ancor oggi la più prestigiosa Accademia Militare francese, optassero regolarmente per essere destinati presso i reggimenti Zuavi.
Come si può fin qui evincere lo spirito di corpo nei reparti era elevatissimo, a tal punto che spesso, soprattutto in tempo di pace, questo si poteva tradurre in animosità verso tutto ciò che non avesse direttamente a che fare con gli Zuavi con, in aggiunta, una diffusa indisciplina, in particolare nei reggimenti di linea.
A tal proposito basta ricordare due esempi; laddove i reparti passavano per le loro manovre, non era infrequente che le fattorie del luogo fossero “accuratamente visitate” al fine di reperire “ viveri straordinari”. Famose poi le risse con i commilitoni di altri reparti, in particolare si ricordano quelle tra gli Zuavi della Guardia ed i Carabinieri della Guardia a Versailles.




Zuavi d’America

La popolarità degli Zuavi valicò perfino l’Oceano, giungendo fino in America. Grazie infatti al Cap.Ellsworth dell’esercito americano, durante la guerra di secessione americana (1862-1865), nell’ambito della formazione di numerosissimi reparti di volontari che affiancavano ed in numero superavano, quelli dell’esercito regolare Unionista, fu creato il 1° Reggimento “Fire Zouaves” di New York. Il reparto si ispirava chiaramente alle ben note truppe francesi, tanto che molti suoi elementi per l’appunto immigrati francesi, ed europei in generale con prevalenza di irlandesi ed italiani. A questo primo reparto seguì ben presto il 5° Reggimento New York, che usava uniformi pressoché identiche a quelle francesi, che assieme al 114° Pensylvania fu tra i reparti più famosi tra gli oltre 50 reggimenti Zuavi, alcuni persino nelle file sudiste (tra i più famosi i Tiger Zouaves e il 1st Louisiana Coppen’s Zouaves, che si formarono in quegli anni durante il conflitto. Il 114° Pensylvania in riconoscimento del valore dimostrato in battaglia ebbe poi l’onore di divenire la guardia del Quartier Generale Nordista nella fase finale della guerra.




Spedizione del Messico

Dopo la campagna d’Italia del 1859 gli Zuavi del 1° Reggimento e quelli del 3° Reggimento, fecero parte del Corpo di spedizione francese inviato in Messico in soccorso dell’Imperatore Massimiliano D’Asburgo. Fu questa una campagna dura che mise un esercito regolare di fronte alle insidie della guerriglia, dal 1863 al 1867. Da ricordare in particolare le battaglie di Puebla e San Lorenzo. Nel corso della campagna la bandiera del 3° Zuavi fu decorata con la Legion d’Onore.


Campagna del Messico – battaglia di Puebla



La guerra franco-prussiana

Nel 1870 gli Zuavi, durante la sfortunata guerra franco-prussiana, ebbero ancora modo di mostrare la propria bandiera. In particolare nella battaglia di Froeschwiller, del 6 agosto 1870, dove non si può non menzionare il comportamento del 1° Reggimento Zuavi che, attestato nella località di Woerth, dopo aver a lungo resistito al nemico mantenendo la posizione, subendo gravi perdite, e con i soldati e gli Ufficiali che rifiutavano il cambio, si ritirò dal campo di battaglia solo quando gli fu espressamente ordinato dal Quartier Generale, nel quadro di una manovra di ripiegamento di tutto il fronte francese. A dispetto della fama di “indisciplinati” il reparto lasciò il campo marciando perfettamente inquadrato nonostante continuasse ad essere fatto oggetto del tiro avversario, testimoniando così tutta la fierezza, l’orgoglio e la spavalderia dell’essere Zuavi. Nella stessa battaglia fu impegnato anche il 3° Reggimento che nel bosco di Niederwald perse ben due terzi dei propri effettivi.
Il 1° Reggimento subì poi, di fatto, l’annientamento a Sedan il 2 settembre 1870.
Il Reggimento Zuavi della Guardia si dispiegò a Parigi il 20 luglio 1870 a difesa della città e successivamente entrò in battaglia nella regione di Metz. Il 2 settembre 1870 a Sedan si concluse, con la capitolazione e la cattura da parte dei Prussiani dell’Imperatore Napoleone III, la prima fase della guerra che determinò così la caduta dell’Impero e la proclamazione della terza Repubblica. La guerra continuò ancora per diversi mesi e vide persino l’assedio di Parigi, dal 19 settembre 1870 e fino alla sua caduta il 28 gennaio 1871. Anche in questo caso gli Zuavi dettero il loro contributo; il 20 settembre 1870 fu creato a Parigi il 4° Reggimento Zuavi, costituito con due compagnie provenienti dal deposito del Reggimento Zuavi della Guardia, che era stato costretto alla resa il 28 ottobre 1870 a Metz e da un battaglione del 3° Reggimento Zuavi di linea scampato alla disfatta di Sedan. La popolarità degli Zuavi era tale, che il reggimento ben presto raggiunse il completamento degli organici, anche se questo fu ottenuto con richiamati e coscritti male addestrati e male equipaggiati. Il 4° Zuavi divenne comunque, di fatto, l’erede delle tradizioni del Reggimento Zuavi della Guardia Imperiale. Al riguardo un importante episodio; all’atto della resa del 28 ottobre del reggimento della Guardia, fu deciso dal suo comandante Col. Giraud, assieme ai suoi Ufficiali, di non lasciar cadere in mano nemica la bandiera del reggimento. Per questo fu tagliata e ridotta in decine di lembi che furono distribuiti tra tutti i presenti, Ufficiali, Sottoufficiali e Zuavi.
Alcuni anni dopo, presso la sala d’onore della caserma Saussier a Tunisi, ove era di stanza il 4° Reggimento Zuavi, dopo il 1894, con una commossa cerimonia furono riuniti, a cura del comandante Col. Driant, e del suo Stato Maggiore, gran parte di quei gloriosi lembi ricostituendo così la bandiera del Reggimento Zuavi della Guardia, preziosa reliquia nel ricordo di un grande passato.


Guerra franco-prussiana - Froeschwiller 6 agosto 1870



Gli Zuavi del Papa :

Nel quadro della riorganizzazione dell’Esercito Pontificio affidata al Generale Lamoricière fu creato ad inizio del 1860 il Battaglione dei tiragliatori franco-belgi al comando del barone Athanase de Charette. Il reparto dette ottime prove e costituì il nucleo fondatore del battaglione Zuavi Pontifici istituito il 1 gennaio 1861. Gli Zuavi divennero di fatto l’espressione di quello che potrebbe essere definito come un nuovo movimento Crociato in soccorso del Papa, dello Stato della Chiesa ed in difesa della fede. Raccolsero infatti reclute da tutto il mondo; francesi, belgi, olandesi, irlandesi, italiani, inglesi, spagnoli, svizzeri, polacchi etc. L’estrazione sociale era molto elevata con numerosi nobili e alto borghesi. Molti di loro erano parte di confraternite dedite alla fede e all’assistenza sociale. Nei ranghi ogni differenza sociale era superata dall’appartenenza al reparto e questo, unito alle forti motivazioni ideali, si traduceva in un elevatissimo spirito di corpo.
Il reparto crebbe fino a divenire reggimento il 1 gennaio 1867. Gli Zuavi Pontifici divennero l’elite dell’Esercito Pontificio rappresentando un esempio per tutti, avversari compresi dai quali erano temuti. Con l’entrata dell’Esercito Piemontese in Roma il 20 settembre 1870, gli Zuavi lasciarono la città il 26 settembre 1870 per raggiungere Tolone in Francia ove era appena caduto l’Impero e proclamata la terza Repubblica a seguito della disfatta di Sedan del 2 settembre 1870. Il Generale de Charette raccolse i veterani del reggimento dando vita alla Legione dei Volontari dell’Ovest che partecipò, con valore, alla guerra franco-prussiana del 1870. Quando terminò la guerra fu offerto loro di entrare nell’esercito regolare francese, ma loro, fedeli per giuramento a Papa Pio IX, declinarono l’invito sciogliendo definitivamente il reggimento.


De Charette

Zuavo


Dalla terza Repubblica alle guerre mondiali e fino all’epilogo

Anche con l’avvento della terza repubblica l’impegno non mancò, ci fu addirittura una spedizione in Indocina con operazioni nel Tonkino e Tien-Tsin nel 1890. Seguì poi la campagna di Cina del 1900 con l’obbiettivo di proteggere le legazioni diplomatiche europee.



Nella prima guerra mondiale si aggiunsero ai 4 reggimenti tradizionali altri reparti misti di Zuavi e Tiragliatori. Questo fece si che man mano andasse perso il carattere di truppe d’elite, pur rimanendo il ruolo di fanteria d’assalto. Durante la guerra si distinse più di ogni altro il 4° Reggimento, l’erede di quello della Guardia che giunse ad essere uno dei più decorati dell’esercito francese, meritandosi tra l’altro, il conferimento della Legion d’Onore.



All’inizio della seconda guerra mondiale i reggimenti Zuavi erano principalmente schierati sul fronte franco-tedesco 1939-40. Inizialmente dissolti, a seguito dell’armistizio del 1940, furono poi ricostituiti nel 1942 in Africa del Nord. Contribuirono attivamente nel fermare il ripiegamento delle truppe tedesche verso la Tunisia. Nel 1944 i reggimenti Zuavi divenuti reparti di fanteria motorizzata sbarcarono in Provenza partecipando al fianco degli Americani alle operazioni per la liberazione della Francia. Risalirono sino alla valle del Reno partecipando ad aspre battaglie nei Vosgi, ed in Alsazia. Il 2° Zuavi fu il primo a raggiungere il fiume Reno vicino Mulhose.
Il 4° Reggimento, agì nella regione di Courcon-Muaze e più efficacemente in quella della Rochelle. Si diresse poi in Alsazia dove successivamente fu protagonista della liberazione della città di Royan.
Le operazioni continuarono fino al maggio del 1945, con alcuni reparti Zuavi che si spinsero fin nel sud della Germania.

Nel 1962, venne, contestualmente allo scioglimento dell’Armée d’Afrique, il momento in cui fu deciso di sciogliere il Corpo. Terminava così, dopo 132 anni, la storia di uno dei reparti più prestigiosi e noti dell’esercito francese. Il ricordo e le tradizioni del Corpo sono state custodite, fino al 29 settembre 2006, presso il 9° Reggimento Scuola Commando di Givet.